No all'accordo fra Iren e l’israeliana Mekorot: "Ruba acqua ai palestinesi"
Mekorot è il braccio operativo del governo israeliano nella gestione dell”apartheid dell’acqua’, che asseta la Palestina.
Comunicati stampa
Condividiamo il comunicato del movimento "Donne in nero" di Piacenza riguardo all'accordo industriale fra Iren e la società idrica israeliana Mekorot, il braccio operativo del governo israeliano nella gestione dell”apartheid dell’acqua’, che asseta la Palestina. Si tratta di un accordo che, anche noi come Ciac, definiamo vergognoso.
IL COMUNICATO DELLE DONNE IN NERO
E’ di questi giorni la notizia di un importante accordo industriale siglato tra la multiutility Iren (Spa a maggioranza pubblica, partecipata tra gli altri anche dal Comune di Piacenza, frutto della progressiva fusione e privatizzazione di diverse aziende municipalizzate per la gestione dei rifiuti) e la società idrica israeliana Mekorot. Vogliamo al riguardo esprimere tutto il nostro sdegno e la nostra ferma protesta. Come evidenziato da numerosi dossier di ong e organizzazioni per i diritti umani negli anni (tra cui l’italiana Assopace palestina e la palestinese Al Haq, ma anche Amnesty International), infatti, Mekorot è di fatto il braccio operativo del governo israeliano nella gestione della cosiddetta “apartheid dell’acqua” che opprime e asseta i Territori Occupati di Palestina. L’ong Al Haq ha pubblicato recentemente un rapporto aggiornato, dove si documenta la complicità attiva di Mekorot Water Company Ltd e altre aziende con il governo israeliano nella violazione del diritto di accesso all’acqua da parte dei palestinesi. Infrastrutture idriche palestinesi distrutte, fonti d’acqua palestinesi espropriate da Israele che poi rivende agli occupati la loro stessa acqua a caro prezzo, limitazione e controllo nell’accesso autonomo all’acqua: queste sono le politiche di Israele che configurano a tutti gli effetti una situazione di apartheid discriminatorio. In tutto questo, la Mekorot è parte attiva e corresponsabile, poiché sottrae illegalmente acqua dalle falde acquifere palestinesi provocandone il prosciugamento, per poi fornire l’acqua saccheggiata alle colonie illegali israeliane in Cisgiordania ed a Gerusalemme Est.
Riteniamo che il prevalere assoluto delle logiche di mercato su ogni altra considerazione di tipo etico ed umanitario sia una diretta conseguenza del processo di privatizzazione delle aziende pubbliche perseguito pervicacemente da tanti Enti Locali negli ultimi vent’anni, e chiamiamo gli Enti pubblici che ancora detengono la maggioranza societaria di Iren spa, tra cui il Comune di Piacenza, ad assumersi le proprie responsabilità. O intervengono per contrastare questo accordo industriale, o si rendono di fatto complici dell’apartheid israeliano. Come Donne in Nero, ci siamo e ci saremo con azioni diverse nei prossimi giorni per contrastare questo accordo vergognoso. _Donne in Nero Piacenza
IL COMUNICATO DELLE DONNE IN NERO
E’ di questi giorni la notizia di un importante accordo industriale siglato tra la multiutility Iren (Spa a maggioranza pubblica, partecipata tra gli altri anche dal Comune di Piacenza, frutto della progressiva fusione e privatizzazione di diverse aziende municipalizzate per la gestione dei rifiuti) e la società idrica israeliana Mekorot. Vogliamo al riguardo esprimere tutto il nostro sdegno e la nostra ferma protesta. Come evidenziato da numerosi dossier di ong e organizzazioni per i diritti umani negli anni (tra cui l’italiana Assopace palestina e la palestinese Al Haq, ma anche Amnesty International), infatti, Mekorot è di fatto il braccio operativo del governo israeliano nella gestione della cosiddetta “apartheid dell’acqua” che opprime e asseta i Territori Occupati di Palestina. L’ong Al Haq ha pubblicato recentemente un rapporto aggiornato, dove si documenta la complicità attiva di Mekorot Water Company Ltd e altre aziende con il governo israeliano nella violazione del diritto di accesso all’acqua da parte dei palestinesi. Infrastrutture idriche palestinesi distrutte, fonti d’acqua palestinesi espropriate da Israele che poi rivende agli occupati la loro stessa acqua a caro prezzo, limitazione e controllo nell’accesso autonomo all’acqua: queste sono le politiche di Israele che configurano a tutti gli effetti una situazione di apartheid discriminatorio. In tutto questo, la Mekorot è parte attiva e corresponsabile, poiché sottrae illegalmente acqua dalle falde acquifere palestinesi provocandone il prosciugamento, per poi fornire l’acqua saccheggiata alle colonie illegali israeliane in Cisgiordania ed a Gerusalemme Est.
Riteniamo che il prevalere assoluto delle logiche di mercato su ogni altra considerazione di tipo etico ed umanitario sia una diretta conseguenza del processo di privatizzazione delle aziende pubbliche perseguito pervicacemente da tanti Enti Locali negli ultimi vent’anni, e chiamiamo gli Enti pubblici che ancora detengono la maggioranza societaria di Iren spa, tra cui il Comune di Piacenza, ad assumersi le proprie responsabilità. O intervengono per contrastare questo accordo industriale, o si rendono di fatto complici dell’apartheid israeliano. Come Donne in Nero, ci siamo e ci saremo con azioni diverse nei prossimi giorni per contrastare questo accordo vergognoso. _Donne in Nero Piacenza
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