Lettera per la Nigeria...
Vedendo cosa è stato fatto ai nostri fratelli e sorelle, alle nostre madri, ai nostri amici (se state seguendo le notizie sulla Nigeria) l'uccisione e l'abuso dei diritti civili da parte del governo nella protesta pacifica che è etichettata "END SARS" (la SARS è un'unità speciale della forza di polizia della Nigeria responsabile della protezione dei civili da ladri e crimini organizzati, che invece stanno uccidendo i cittadini che dovrebbero proteggere e sono usati come strumento per opprimere, estorcere e disumanizzare dalle persone che dovrebbero governare. Questo comporta che un giovane uomo o una donna non hanno il diritto di avere nulla nella vita, nemmeno la sicurezza da parte di chi dovrebbe garantirla.
Vedendo cosa è stato fatto ai nostri fratelli e sorelle, alle nostre madri, ai nostri amici (se state seguendo le notizie sulla Nigeria) l'uccisione e l'abuso dei diritti civili da parte del governo nella protesta pacifica che è etichettata "END SARS" (la SARS è un'unità speciale della forza di polizia della Nigeria responsabile della protezione dei civili da ladri e crimini organizzati, che invece stanno uccidendo i cittadini che dovrebbero proteggere e sono usati come strumento per opprimere, estorcere e disumanizzare dalle persone che dovrebbero governare. Questo comporta che un giovane uomo o una donna non hanno il diritto di avere nulla nella vita, nemmeno la sicurezza da parte di chi dovrebbe garantirla.
Né il diritto a una vita significativa e dignitosa, per non parlare dei servizi di base (scuole, buone strade, acqua, assistenza sanitaria ecc.) che il governo della Nigeria da decenni nega alle masse del paese. Noi giovani della Nigeria vedendo cosa sta succedendo nella nostra terra madre, non abbiamo resistito a trattenerci dall’esprimere il nostro dissenso per la situazione politica così, dimostrando il sostegno ai protestanti in prima linea nella speranza che possa, anche questo piccolo gesto di solidarietà dare forza ed un popolo oppresso.
Iniziata l’8 di Ottobre, la protesta nigeriana si appresta ad entrare nella quarta settimana di attività, questa ha raggiunto tristemente “notorietà” il 20 ottobre, che verrà per sempre ricordato come martedì nero in Nigeria. In un’oscurità spezzata solo dalla luce degli schermi di cellulari, il rumore di colpi d arma da fuoco irrompe mentre il corpo di polizia apre il fuoco verso una folla di giovani riuniti al casello autostradale di Lekki, quartiere di Lagos, per protestare nei confronti degli abusi perpetrati dalla SARS.
Il massacro di Lekki è stato il culmine di oltre 2 settimane di proteste per la brutalità delle forze armate nel paese. L’hashtag #EndSARS ha iniziato a veicolare (nuovamente) sui social il 4 ottobre. L’evento che ha scaturito la nascita e condivisione dello slogan è stato un video the mostrava un ufficiale della SARS sparare ad un giovane automobilista nella città di Ughelli, nello stato di Delta, successivamente viene ripreso spostare indifferentemente il corpo del ragazzo per prendere il suo posto ed andarsene al volante del SUV Lexus. Nel giro di giorno, folle di giovani si sono riunite nelle città nigeriane per richiedere l’abolizione del corpo speciale.
Le proteste di quest’anno seguono precedenti di attivismo e dichiarazioni governative che nel 2014, 2015 e 2017 annunciavano l’imminente smantellamento della SARS, eppure quest’ultima continua ad agire impunita, derubando, stuprando torturando e commettendo omicidi come quello si Delta. Dall’inizio delle rivolte, si stimano almeno 107 vittime, 48 delle quali hanno perso la vita martedì nero.