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Un cerchio di donne riunite attorno a Believe, futura madre

Così si è concluso Sabato 25 Novembre il percorso Community doulas – Accompagnamento interculturale alla maternità, che ha coinvolto un gruppo di nove donne migranti e native, con l’obiettivo di formare dei profili in grado di fungere da “ponte” per supportare donne migranti in gravidanza e neomamme nell’accesso ai servizi socio-sanitari del territorio e nell'attivazione di risorse e competenze, con un approccio "peer-to-peer". 

Un cerchio di donne riunite attorno a Believe, futura madre, per sostenerla emotivamente e accompagnarla con benedizioni e positività nel percorso che la porterà al parto e ad accogliere una nuova vita, un’occasione per sancire le donne che le sono e saranno accanto anche dopo la nascita, per darle il sostegno e l’aiuto pratico necessario.



Così si è concluso Sabato 25 Novembre il percorso Community doulas – Accompagnamento interculturale alla maternità, che ha coinvolto un gruppo di nove donne migranti e native, con l’obiettivo di formare dei profili in grado di fungere da “ponte” per supportare donne migranti in gravidanza e neomamme nell’accesso ai servizi socio-sanitari del territorio e nell'attivazione di risorse e competenze, con un approccio "peer-to-peer". 

La proposta formativa si è focalizzata sulla maternità partendo dalle soggettività delle partecipanti, dalle loro esperienze e dai significati che attribuiscono a gravidanza e maternità. Il riconoscimento delle proprie radici e la valorizzazione di esse sono state le premesse necessarie per l’individuazione e formulazione di vocabolari e strategie comprensibili al sistema dei servizi socio-sanitari. Le community doulas di comunità formate si occuperanno da un lato di avvicinare le donne migranti ai servizi del territorio, dall’altro lato supporteranno i servizi ad accogliere pratiche e rappresentazioni non aderenti al sistema biomedico occidentale. La conoscenza delle pratiche (esami diagnostici, analisi, percorsi di formazione, ecc.) implementate nel nostro territorio ha costituito un altro aspetto del percorso al fine di fornire alle partecipanti la “cassetta degli attrezzi”, necessaria per facilitare la connessione tra donne migranti e servizi. 

Esito finale del percorso è stata la realizzazione di una Carta, da condividere e distribuire nei servizi socio-sanitari del territorio quale bussola per i servizi stessi al fine di accogliere le culture “altre” della maternità; la Carta testimonierà inoltre un processo di autentica integrazione tra culture e approcci differenti e quindi la possibilità di una cultura materna terza e nuova e sempre più corrispondente alle madri che vivono la stessa città.
Significativamente, il percorso si è concluso nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ha visto migliaia di persone scendere in piazza anche a Parma, per ribadire con forza come la lotta contro la violenza, la discriminazione e la disparità di genere, sia una responsabilità collettiva, che coinvolge cittadinanza e istituzioni.



Non potevamo essere in piazza, ma eravamo unite alle donne che hanno percorso le strade della città: la lotta contro le discriminazioni e la violenza di genere passa anche attraverso la rivendicazione del diritto ad essere supportate, incoraggiate e sostenute nel percorso della maternità.  

 

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