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Il cortile che vorrei! - LE FOTO

Vivere il proprio cortile, costruire relazioni importanti e allo stesso tempo fare qualcosa di utile per prevenire la conflittualità tra vicini di casa: due iniziative a Fidenza

Vivere il proprio cortile, costruire relazioni importanti e allo stesso tempo fare qualcosa di utilie per prevenire la conflittualità tra vicini di casa. Erano questi gli ingredienti che hanno portato ad ideare e realizzare due momenti dedicati ai bambini in età prescolare all'interno del cosiddetto "casermone" di Fidenza e nell'area verde di fronte via Pascoli a Fidenza dove sono presenti alloggi ERP.

Gli interventi fanno parte del progetto  la "Strada verso casa.Percorsi guidati di accompagnamento all'abitare e al benessere abitativo" con il Comune di Fidenza di cui CIAC ETS ne cura la realizzazione. Questo progetto prevede diverse azioni tra cui: orientamento ed informazione sul diritto alla casa e all'abitare e nello specifico sulle possibilità offerte dai bandi ERP ed ERS nel comune di Fidenza e nel comuni del Distretto; accompagnamento e sostegno delle situazioni di maggior fragilità presenti all'interno degli alloggi di edilizia ERP e mediazione dei conflitti. Oltre a queste azioni, il progetto prevede la realizzazione di attività ludico-educative in almeno due edifici di edilizia popolare con gli obiettivi di educare i giovani residenti al buon uso delle parti in comune, prevenire conflittualità, creare legami e  promuovere un senso di appartenenza e cura delle relazioni e dello spazio in cui si vive. 

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All'interno del cortile del Casermone, grazie alla preziosa collaborazione con due realtà cooperative che operano sul territorio fidentino, Ecole e EMC2, è stato possibile svolgere due diverse attività in base all'età dei partecipanti, principalmente bambini di età prescolare fino alle scuole medie, permettendo loro di fare un'esperienza di bello, di riflettere sull'importanza della cura di se stessi, delle relazioni interpersonali e dello spazio in cui si vive, dell'ambiente e dell'inclusione attivando la loro partecipazione, la loro iniziativa individuale, la collaborazione e ovviamente la loro immaginazione e creatività.  Alla fine delle attività ci si è voluti prendere un momento per riflettere insieme sul "cortile che vorrei" e sulle attività stesse che da una parte hanno visto i bambini di età prescolare immaginare un cortile meraviglioso fatto di amici, personaggi e architetture strane, e dall'altra i ragazzini delle scuole medie iniziare a realizzarlo concretamente grazie al laboratorio di falegnameria creativa con cui sono state ripristinate e tinteggiate delle panchine che versavano in condizioni di degrado.  Sia giovani residenti che adulti erano contenti e  desiderosi di poter organizzare esperienze simili in cui conoscersi facendo insieme e vivere momenti di convivialità in allegria. 

Dal Casermone si è poi "passati" qualche giorno dopo all'area verde di via Pascoli, luogo di incrocio tra le palazzine di edilizia popolare, una scuola materna ed un oratorio poco distante.

Obiettivo delle attività era quello di risignificare e valorizzare un'area a disposizione dei residenti, ma poco vissuta e poco curata. Come farlo se non immaginando di poterci giocare tutti insieme? E così giocando ai giochi di una volta che richiedono solo tanta fantasia, energia e oggetti di uso quotidiano, per una giornata abbiamo occupato un posto di tutti e tutte dall'enorme potenziale. Necessario era però anche pulirlo dai rifiuti abbandonati e nascosti all'interno della siepe che perimetra l'area. Per fare questo ci siamo fatti aiutare dal gruppo di volontari di Parma  "I monnezzari" che con una caccia al tesoro, in questo caso al rifiuto, hanno permesso ai ragazzi di riflettere sull'importanza della salvaguardia del nostro ambiente, della cura degli spazi nostri e di tutti e tutte e come con piccole azioni, come differenziare la spazzatura, si può mantenere pulito il nostro ambiente.
Sempre alla fine di queste attività ci siamo presi un momento per riflettere insieme sul "parco che vorrei" e le idee sono state tante, eppure semplici a dimostrazione che basterebbe davvero poco per far rivivere spazi abbandonati e allo stesso tempo, vivendoli li si renderebbe più accoglienti e sicuri.

Aver lavorato con diverse realtà che operano sul territorio e non, riteniamo sia stato il valore aggiunto di queste esperienze perchè attraverso un lavoro di rete, la messa in comunione di conoscenze, competenze è stato possibile iniziare a scardinare alcuni luoghi comuni che ruotano intorno all'edilizia popolare, alle persone che vivono negli alloggi ERP, ai quartieri più periferici e allo stesso tempo far sentire le persone partecipi del cambiamento e direttamente interessate a volerlo. 

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