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EDICOLA EQUA: una settimana di emozioni, entusiasmo, gioia, paura e dubbi

Pubblichiamo qui il racconto di Bertrand, uno degli edicolanti che dal 17 maggio 2025, gestisce l'edicola EQUA, il progetto dell'Edicola del QUartiere Annunziata

Pubblichiamo qui il racconto di Bertrand, uno degli edicolanti che dal 17 maggio 2025, gestisce l'edicola EQUA, il progetto dell'Edicola del QUartiere Annunziata uno spazio sociale in cui è possibile acquistare il giornale ma anche avere informazioni di vario tipo, scambiare due parole o scoprire i servizi del territorio. Il progetto EQUA è stato sostenuto da un finanziamento della Fondazione Cariparma. 

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La nostra edicola è finalmente aperta. L’inaugurazione ha avuto luogo il 17 maggio 2025. Voglio raccontarvi alcune cose che sono successe in questa prima settimana, da lunedì 19 a sabato 24 maggio, in cui ho lavorato tutti i giorni dalle 8.00 della mattina alle 2.00 del pomeriggio.

È stata una settimana piena di emozione, entusiasmo, gioia, paura e dubbio.

Innanzitutto, va detto che l’edicola è situata davanti alla chiesa dell’Annunziata, nel quartiere dell’Oltretorrente, un luogo in cui passa tanta gente. Tutti si sono detti molto felici della riapertura dell’edicola: per alcuni rende la zona ancora più bella e vivace, mentre per altri porta la nostalgia della loro infanzia.

Durante la settimana abbiamo parlato con la gente che passava e con i clienti, donando loro il nostro sorriso, la nostra disponibilità ed il nostro ascolto, imparando a nostra volta molte cose nuove.

Ad esempio, che la Duchessa Maria Luigia si chiamava in realtà Maria Luisa prima di diventare duchessa, che il marito Napoleone era in esilio a Sant’Elena, e che esistevano territori francesi in Italia ad esempio verso Borgotaro. La conversazione con un’altra passante ci ha invece insegnato che in passato la scuola era solo per i figli dei ricchi, mentre se nascevi povero ti toccava lavorare a meno di non essere figlio di militari: lei infatti ha frequentato le scuole dai preti proprio perché il padre era un soldato.

Un'altra persona ci ha detto che le cose stanno andando di male in peggio, che i diritti dei lavoratori sono diminuiti e che il governo non sta facendo abbastanza pubblicità al referendum dell'8/9 giugno. Ha dedicato un pensiero speciale per i migranti e ha concluso invitando tutti a fare la propria parte, perché è insieme che possiamo cambiare il mondo. Lei per se stessa lo ha già fatto, lavorando per più di 38 anni.

Un’altra persona ancora ci ha invece descritto l'atmosfera durante e dopo la partita Parma-Napoli.

Con i vari passanti e i clienti abbiamo parlato dei più svariati argomenti: sport, politica, società. Abbiamo capito, per esempio, la differenza tra un quotidiano locale e uno nazionale, tra la Gazzetta di Parma e il Corriere della Sera e le differenti sensibilità politiche delle varie testate.

E poi abbiamo aiutato chi ce lo chiedeva ed è così che abbiamo donato una scatola di cartone ad una signora che ce ne chiedeva una, e fatto fare una chiamata e indicato dove trovare una cartoleria ad un uomo ed una donna che non avevano né telefono né computer. Grazie ad una signora che parlava inglese e cercava una mappa della città - dopo averle indicato dove poteva trovarne una - abbiamo deciso di comprarne una anche per l’edicola e di appenderla per chi ne avesse bisogno in futuro.

Abbiamo anche sistemato una bicicletta e dato tantissime indicazioni stradali.  Addirittura abbiamo aiutato una studentessa straniera che si è sentita male e dopo aver chiamato l’ambulanza abbiamo usato uno dei cuscini delle sedie dell’edicola per farla stare più comoda e le abbiamo tenuto compagnia mentre aspettavamo i soccorsi.

Fino a sera abbiamo aspettato sue notizie dalla persona che l’ha accompagnata all’ospedale e nel frattempo abbiamo pulito dove aveva vomitato. A sera abbiamo saputo che stava bene.

È stata una settimana piena di sentimenti e la nostra edicola si è rivelata essere un’edicola universale: è stata luogo di vendita di giornali, di incontro tra generazioni e culture diverse, un riferimento per chi aveva perso la strada e addirittura un’officina di riparazione biciclette, un centralino telefonico ed un pronto soccorso.

Non vediamo l’ora di scoprire in cosa si trasformerà nelle prossime settimane.

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