Accoglienza negata, il TAR condanna la Prefettura: risposta entro 30 giorni
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Parma ha dichiarato illegittimo il silenzio della Prefettura sulla domanda di accoglienza presentata da un richiedente asilo, ordinandole di fornire una risposta entro 30 giorni.
La sentenza, arrivata nei giorni scorsi, riguarda il ricorso di un giovane cittadino straniero seguito da CIAC, costretto a dormire per strada dopo che la sua richiesta di accoglienza, presentata a dicembre 2024, non aveva ricevuto alcuna risposta.
Una vicenda purtroppo tutt’altro che isolata. La legge prevede infatti che i richiedenti asilo privi di mezzi di sussistenza possano chiedere l’accesso immediato alle misure di accoglienza, indipendentemente dalla disponibilità di posti e che la risposta arrivi in tempi rapidi. Tuttavia, in questo come in molti altri casi, le autorità competenti hanno deciso di non dare alcuna risposta per svariate settimane.
Senza alternative, il ragazzo è stato accolto temporaneamente nei dormitori comunali, ma al termine del periodo massimo previsto si è ritrovato per strada. Con il supporto dell’avvocato Calogero Musso, legale di CIAC, ha deciso di ricorrere al TAR per ottenere una risposta. La sentenza ha stabilito che il comportamento dell’amministrazione è contrario alla normativa vigente, imponendo alla Prefettura di rispondere entro 30 giorni.
Secondo i dati raccolti da CIAC, attualmente 117 cittadini stranieri hanno presentato domanda di accoglienza senza ricevere risposta. Di questi, 61 sono costretti a vivere per strada, in condizioni di estrema marginalità, in violazione della normativa nazionale ed europea che tutela i richiedenti protezione internazionale.
“Siamo stati costretti – dichiarano da CIAC – a rivolgerci a un giudice per fare rispettare diritti fondamentali. Ora ci aspettiamo che la Prefettura prenda atto della decisione del TAR e garantisca l’accoglienza a chi ne ha diritto. Solo così sarà possibile togliere tante persone dalla marginalità e rendere Parma una città più giusta e sicura per tutte e tutti.”