Accogliere si può: la dimostrazione di Scurano
All’inizio era stata una novità: sarebbe riuscito un progetto a Scurano? Ora, terminata la fase dell’accoglienza e ad integrazione in atto, Francesco, un abitante di Scurano, traccia un bilancio complessivo in questo contributo che pubblichiamo.
approfondimenti
Alla fine del novembre 2018 era arrivata a Scurano una famiglia siriana: i due giovani genitori con tre figli minori, uno dei quali di nemmeno un anno, e il nonno. Arrivavano dalla guerra in Siria. Rifugiati e pertanto inseriti nel programma di accoglienza e integrazione dello Stato italiano, condotto a livello locale dal Comune di Neviano degli Arduini e dalla associazione Ciac. Era la prima volta che il Comune aderiva effettivamente al programma, l’unica volta a tutt’oggi.
All’inizio era stata una novità: sarebbe riuscito un progetto a Scurano? Ora, terminata la fase dell’accoglienza e ad integrazione in atto, Francesco, un abitante di Scurano, traccia un bilancio complessivo in questo contributo che pubblichiamo.
Ritengo che il risultato di questa esperienza sia assolutamente positivo.
Ieri, pomeriggio qualsiasi di inizio estate, ho visto i due figli più piccoli in piscina a giocare con i compagni al centro estivo, il più grande era al parco, su una panchina a chiacchierare con i coetanei. Poco più in là il padre stava lavorando su di un'impalcatura, la mamma lavora presso un ristorante locale. In questi tre anni non mi risulta ci siano mai stati episodi né di insofferenza né tanto meno di intolleranza. Credo che meglio di così non potesse andare. Alla luce di tutto questo ritengo che si possa affermare che Scurano sia un paese accogliente ed inclusivo.
Abbiamo visto che tanti a Scurano hanno volentieri colto il desiderio di relazione che la famiglia siriana esprimeva. Si sono creati legami d’amicizia. Diverse famiglie di Scurano si sono mobilitate per individuare una seconda abitazione per la famiglia siriana affinché potesse proseguire il suo percorso e non bruscamente interromperlo. Ci sono riuscite. Abbiamo constatato che a Scurano c’è anche chi pensa che la casa è anzitutto un bisogno sociale. Ricordiamo la risposta che subito aveva dato la proprietaria della casa dove ora la famiglia abita: “Non pensavo di affittare quella casa ma se c’è bisogno la metto a disposizione”. C’è chi non specula. Abbiamo visto che a Scurano si può trovare lavoro. Meglio di così non poteva andare. Abbiamo dato una grande dimostrazione.
Abbiamo visto che Scurano sa essere all’altezza delle sfide, anche umanitarie, che questo tempo pone.
Abbiamo visto che accogliere si può, anzi: di deve. A Scurano, come anche nel rimanente Comune di Neviano degli Arduini. Per questo il progetto di accoglienza, secondo il modello statale che qui è stato sperimentato, deve continuare. Al Comune e a Ciac chiedo di continuare in questo senso.
All’inizio era stata una novità: sarebbe riuscito un progetto a Scurano? Ora, terminata la fase dell’accoglienza e ad integrazione in atto, Francesco, un abitante di Scurano, traccia un bilancio complessivo in questo contributo che pubblichiamo.
Ritengo che il risultato di questa esperienza sia assolutamente positivo.
Ieri, pomeriggio qualsiasi di inizio estate, ho visto i due figli più piccoli in piscina a giocare con i compagni al centro estivo, il più grande era al parco, su una panchina a chiacchierare con i coetanei. Poco più in là il padre stava lavorando su di un'impalcatura, la mamma lavora presso un ristorante locale. In questi tre anni non mi risulta ci siano mai stati episodi né di insofferenza né tanto meno di intolleranza. Credo che meglio di così non potesse andare. Alla luce di tutto questo ritengo che si possa affermare che Scurano sia un paese accogliente ed inclusivo.
Abbiamo visto che tanti a Scurano hanno volentieri colto il desiderio di relazione che la famiglia siriana esprimeva. Si sono creati legami d’amicizia. Diverse famiglie di Scurano si sono mobilitate per individuare una seconda abitazione per la famiglia siriana affinché potesse proseguire il suo percorso e non bruscamente interromperlo. Ci sono riuscite. Abbiamo constatato che a Scurano c’è anche chi pensa che la casa è anzitutto un bisogno sociale. Ricordiamo la risposta che subito aveva dato la proprietaria della casa dove ora la famiglia abita: “Non pensavo di affittare quella casa ma se c’è bisogno la metto a disposizione”. C’è chi non specula. Abbiamo visto che a Scurano si può trovare lavoro. Meglio di così non poteva andare. Abbiamo dato una grande dimostrazione.
Abbiamo visto che Scurano sa essere all’altezza delle sfide, anche umanitarie, che questo tempo pone.
Abbiamo visto che accogliere si può, anzi: di deve. A Scurano, come anche nel rimanente Comune di Neviano degli Arduini. Per questo il progetto di accoglienza, secondo il modello statale che qui è stato sperimentato, deve continuare. Al Comune e a Ciac chiedo di continuare in questo senso.