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Ciac sul ‘Decreto Cutro’: “Impatti pesanti anche a Parma, già raddoppiati i migranti a rischio sociogiuridico”

“I migranti a forte rischio sociale e giuridico presenti sul territorio di Parma sono passati da 350 a oltre 700 in pochi mesi a causa della nuova legge voluta dal Governo”. Il ‘decreto Cutro’ che limita pesantemente il diritto di asilo e smantella il sistema pubblico di accoglienza, creando migliaia di persone invisibili. “L’unico loro destino è quello di finire nella marginalità e rischiare di essere preda della criminalità”.

Comunicati stampa

“I migranti a forte rischio sociale e giuridico presenti sul territorio di Parma sono passati da 350 a oltre 700 in pochi mesi a causa della nuova legge voluta dal Governo”. Ciac (Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale) di Parma lancia l’allarme sulle conseguenze, anche a livello locale, del cosiddetto ‘decreto Cutro’ che limita pesantemente il diritto di asilo e smantella il sistema pubblico di accoglienza, creando migliaia di persone invisibili. “L’unico loro destino è quello di finire nella marginalità e rischiare di essere preda della criminalità”.

A descrivere quanto sta accadendo sono stati Gazmir Cela, responsabile dell’area legale Ciac, e Talita Pini, operatrice legale dell’ente parmigiano. “La nuova normativa – spiegano i due esperti di Ciac –avrà conseguenze concrete molto forti sui cittadini migranti. Viene limitato il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale impedendo, di fatto, la sua conversione per motivi di lavoro. Inoltre, i permessi di soggiorno per motivi di studio, salute e cure mediche non saranno più convertibili in permessi lavoro: solo a Parma decine di persone con gravi patologie non avranno più riconosciuti i loro diritti”. Ma non è il solo impatto della nuova legge. “Viene impedito – dicono Pini e Cela - ai richiedenti asilo di accedere al Sistema di accoglienza e integrazione, segregandoli nei Centri di accoglienza straordinaria dove non possono avere servizi fondamentali come l’assistenza psicologica, i corsi di italiano e l’orientamento al lavoro e quello legale. Tutte cose fondamentali per la loro integrazione”. Infine, c’è un aspetto nazionale che riguarda le procedure di valutazione delle domande di asilo ma che avrà un conseguenze dirette sulle persone. “Viene istituita una procedura accelerata per chi arriva dai cosiddetti paesi sicuri che, di fatto, non garantiscono i diritti costituzionali dei migranti”.



Le conseguenze a livello locale di questa nuova legge sono importanti, portando centinaia di persone già presenti sul nostro territorio in situazioni di marginalità. “Tantissimi migranti – dicono Cela e Pini - avranno difficoltà a rinnovare il loro permesso di soggiorno o a convertirlo per motivi di lavoro, portando alla perdita in un colpo solo tutto quello che in questi anni hanno costruito: lavoro, casa, rapporti. Si tratta di centinaia di persone che vivono a Parma da diversi anni e che non avranno altre alternative che diventare irregolari e finire nelle maglie della criminalità organizzata”.

L’associazione parmigiana si è già attivata per reagire. “Questa legge vuole segregare e punire i migranti, come Ciac siamo pronti a mobilitarci in ogni sede per difendere il diritto di asilo e metteremo in campo tutte le azioni legali necessarie per difendere i diritti dei migranti. Chiediamo a tutte le istituzioni di attivarsi per trovare insieme delle soluzioni che possano permettere di garantire i diritti che sono previsti nella nostra Costituzione". 

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