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Costretti a fuggire... ancora respinti

Il nuovo report della Fondazione Migrantes "Il diritto d'asiolo 2020" è stato curato da Chiara Marchetti e Cristina Molfetta

Cronaca
È ormai il quarto anno consecutivo che la Fondazione Migrantes dedica un rapporto specifico al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Abbiamo mantenuto nel tempo il nostro impegno e la nostra attenzione sulla protezione internazionale e il diritto d'asilo perché più che tutelati in Unione Europea e nel nostro paese negli ultimi anni ci sono sembrati “sotto attacco” a causa di circolari, norme e leggi che hanno mirato a renderne l'accesso e l’esigibilità sempre più difficile.

Nel biennio 2019-2020 abbiamo visto in azione gli effetti delle politiche “poco solidali” verso i richiedenti asilo e i rifugiati sia in Unione Europea che nel nostro paese, mentre nel frattempo la pandemia di Covid-19 faceva chiudere ancora di più le frontiere e portava, se possibile, maggiori ostacoli per chi si trovava comunque nella situazione di dover lasciare la propria casa. A giugno del 2020 quando sono stati resi pubblici i dati dell'UNHCR su sfollati e rifugiati nel mondo, si ha avuto la conferma di quello che molti temevano, il loro numero non era mai stato così alto dopo la seconda guerra mondiale: quasi 80 milioni di persone, in fuga dalle loro case, di cui quasi 46 milioni sfollati interni. Il Papa dedica nel 2020 per la GMMR il suo Messaggio proprio agli sfollati interni usando già nel titolo un'immagine estremamente pregnante, Come Gesù Cristo costretti a fuggire.

Il Diritto d'asilo - Report 2020 prova a dare strumenti di riflessione sia statistici che etici. Spazia dalla dimensione mondiale, e le cause che obbligano un numero sempre maggiore di persone a cercare protezione, per arrivare alla dimensione europea e a quella nazionale. Si estende anche fuori d’Europa sulle coste libiche e nella rotta balcanica, molto fuori dall’attenzione dei nostri media, ma su cui il volume vuole accendere un riflettore. La rotta balcanica si è caratterizzata sempre più negli anni per le violenze, le violazioni dei diritti umani, gli abusi da parte della polizia e l'abbandono delle persone in posti disagiati e degradanti. Il volume non rinuncia però, anche a far vedere le diverse storie che, nonostante il contesto attuale, crescono e fioriscono nel nostro paese quando le persone si attivano e si incontrano al di là delle norme e delle etichette.

Cercando di offrire una mappatura di come e in quali forme i richiedenti asilo, i rifugiati e i migranti siano diventati volontari e il vicino solidale di qualcun altro prima e durante la pandemia. L’auspicio come gli anni precedenti è che questo volume possa aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro paese, che ci aiuti a restare o ritornare “umani” capaci di affiancarci a chi è in difficoltà per non dover più dire come invece ci troviamo costretti a mettere nel titolo anche quest'anno: Costretti a fuggire... ancora respinti.

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