Elezioni. Il Tavolo Asilo e Immigrazione: “Stop all’approccio emergenziale, ecco le nostre proposte"
Comunicati stampa
“Le politiche sull’immigrazione e il diritto d’asilo sono state, almeno negli ultimi venti anni, frutto di numerosi interventi, volti quasi tutti a ridurre lo spazio dei diritti delle persone di origine straniera – afferma il Tavolo in una nota -. Questa tendenza, con poche eccezioni, ha accentuato la condizione di precarietà degli stranieri e la loro riscattabilità, fino a determinare pesanti forme di discriminazione. Dal 2011 ad oggi il discorso pubblico sull’immigrazione si è sempre più polarizzato, sviluppandosi principalmente intorno al binomio ‘migrazione-sicurezza’ e adottando un approccio emergenziale anziché strutturale, progressivamente concentrato sull’accesso al diritto d’asilo e sull’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati”.
Per il Tavolo Asilo e immigrazione, “questa rappresentazione distorta del mondo dell’immigrazione impedisce ancora oggi di affrontare le questioni che riguardano l’ingresso e il soggiorno delle persone di origine straniera con misure efficaci e realmente rispettose della loro dignità”.
Il Tavolo, che rappresenta la principale coalizione nazionale di associazioni del Terzo Settore impegnate in questo ambito (ne fanno parte A Buon Diritto, Acat Italia, ACLI, ActionAid, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cies, Cgil, Cnca, Comunità Papa Giovanni XXIII, CoNNGI, Emergency, Europasilo, Focus Casa dei Diritti Sociali, Medici del Mondo Italia, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Medici Senza Frontiere, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Senzaconfine, Simm, Uil, Unire), ha inviato a tutti i partiti e ai loro candidati per le elezioni del 25 settembre 2022 un documento che propone misure urgenti e necessarie da attuare nella prossima legislatura. Sette i temi principali in cui si articola il documento: 1) Rapporto tra persone straniere e Pubblica Amministrazione; 2) Canali di ingresso legali e presenza regolare sul territorio; 3) Cittadinanza e diritto di voto; 4) Accesso alla procedura di protezione internazionale e gestione delle frontiere esterne e interne all’Unione Europea; 5) Riforma del sistema di accoglienza; 6) Detenzione amministrativa ed espulsione; 7) Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali. Vediamoli.
Rapporto tra persone straniere e Pubblica Amministrazione
“Il rapporto tra stranieri e Pubblica Amministrazione risente del ruolo sproporzionato attribuito al ministero dell’Interno, e in particolare alle sue articolazioni territoriali come Prefetture e Questure, cui è necessario rivolgersi per ogni esigenza legata a rilasci e rinnovi dei titoli di soggiorno anche dopo anni di regolare presenza sul territorio – si afferma -. Ferma restando la necessità per il Viminale di effettuare i controlli in materia di sicurezza, proponiamo che in materia di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno si trasferiscano le competenze, e le relative risorse, dalle questure agli enti locali, consentendo una relazione di prossimità con la pubblica amministrazione e alleggerendo in questo modo il carico del personale prefettizio e di polizia.Canali di ingresso legali e presenza regolare sul territorio
Per il Tavolo Asilo e immigrazione, “l’accesso in Italia per motivi di lavoro è di fatto impedito dall’attuale legislazione, che prevede meccanismi irrealizzabili di incontro tra domanda e offerta di manodopera, in cui il lavoratore dovrebbe essere assunto all'estero, senza aver mai incontrato di persona il potenziale datore di lavoro. L’esperienza di questi anni ci insegna che i decreti flusso sono stati utilizzati, fatte salve alcune piccole quote, come vere e proprie sanatorie, regolarizzando la posizione di persone in realtà già presenti in Italia, prive di titolo di soggiorno e impiegati ‘al nero’ nei settori più disparati”.Il Tavolo propone allora di “modificare la norma che regola l’ingresso in Italia di persone straniere, secondo quanto previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare Ero Straniero, prevedendo quindi un nuovo meccanismo di incontro tra domanda e offerta di lavoro, la reintroduzione della figura dello sponsor, e un meccanismo di regolarizzazione permanente su base individuale nei casi in cui le persone siano presenti sul territorio nazionale a qualsiasi titolo e possano dimostrare di aver ricevuto una proposta di lavoro regolare o il buon esito del percorso di integrazione”.
“Anche in ragione dell’insoddisfazione dei datori di lavoro che necessitano di manodopera – si precisa -, riteniamo comunque urgente introdurre una quota consistente di visti per ricerca di lavoro già a partire dal prossimo Decreto Flussi, anche attraverso il ricorso al meccanismo della sponsorship”.
Cittadinanza e diritto di voto
I tentativi di riforma della legge sulla cittadinanza si sono finora tutti arenati. “Il loro fallimento è anche dovuto ad una errata convinzione sulla impopolarità dell’argomento presso l’opinione pubblica italiana – sottolinea il Tavolo Asilo -. Le associazioni del TAI ritengono improrogabile una riforma della legge n.91 del 1992 che consenta un accesso più semplice alla cittadinanza italiana sia per gli adulti che per i minorenni, cancellando ogni discrezionalità da parte della pubblica amministrazione. Chiediamo inoltre che sia possibile per gli stranieri regolarmente presenti da almeno 5 anni la partecipazione al voto amministrativo, attraverso la ratifica del capitolo C della Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica”.Accesso alla procedura di protezione internazionale e gestione delle frontiere esterne e interne all’Unione Europea
Spiega il Tavolo Asilo e immigrazione: “Il diritto d’asilo è diventato, per volontà dei governi e non delle persone migranti, ormai l’unica via d’accesso agli Stati Membri della Ue. È necessario rendere pienamente effettivo questo diritto, impedendo ogni tentativo sia di delegare ai paesi terzi l’esame delle richieste di protezione e l’accoglienza dei richiedenti, sia di rendere l’accesso alla procedura di protezione nel nostro paese sempre più difficile, sommario e privo di garanzie fondamentali, anche tramite l’identificazione di cosiddetti ‘paesi sicuri’, nozione che riteniamo del tutto illegittima”.E continua: “Riteniamo profondamente errate e pericolose le politiche di esternalizzazione delle frontiere. Chiediamo che venga abolito il Memorandum Italia-Libia, il finanziamento alla c.d. Guardia Costiera libica e ogni altro sostegno a governi e milizie che, nel più totale disprezzo dei diritti umani e della normativa internazionale, svolgono azioni di contenimento e repressione dei flussi, anche attraverso la detenzione arbitraria e trattamenti inumani e degradanti, con risorse italiane ed europee. In seno all’Unione Europea, il Governo italiano deve farsi promotore di una riforma del Regolamento Dublino, riprendendo il percorso effettuato nella scorsa legislatura dall’Europarlamento, e opporsi attivamente alle proposte di riforma del sistema europeo di asilo contenute nell’EU Migration and Asylum Pact e nella proposta di revisione del codice Schengen attualmente in discussione, che non solo sono basati su inaccettabili compressioni dei diritti delle persone in fuga, ma rischiano anche di avere un pesante impatto sugli stati di primo arrivo come il nostro”.