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Hasan Khan, un'altra vita spezzata sul lavoro: Ciac denuncia lo sfruttamento e chiede giustizia

Ciac esprime il proprio cordoglio ma anche la rabbia per l'ennesima morte che si poteva evitare: serve una mobilitazione comune

Comunicati stampa

Ancora un’esistenza spezzata, ancora un lavoratore che perde la vita dopo turni massacranti. Ciac, ente di tutela di cittadini migranti, esprime il proprio cordoglio ai familiari, agli amici e ai colleghi di Hasan Khan – giovane originario del Banngladesh morto tragicamente ieri al termine del suo turno di lavoro presso il magazzino Kamila di Parma. L’ennesima tragedia che si sarebbe potuta evitare, se le denunce dei lavoratori e sindacati fossero state ascoltate.

Il ventiduenne viveva a Parma e lavorava da otto mesi per conto della cooperativa Md Service all’interno del magazzino Kamila, che due anni fa era stata al centro di una vertenza sindacale in cui erano state denunciate dai lavoratori condizioni di lavoro e livelli di precarietà abnormi. Lo stesso posto di lavoro in cui oltre trenta magazzinieri erano stati licenziati per aver scioperato. La maggior parte di loro, così come Hassan, erano di origine straniera, persone che, anche a causa delle nuove normative restrittive sull'immigrazione volute dal Governo, sono sempre più ricattabili. 

Poco più di due mesi fa era stato investito e ucciso Umar Sufian mentre svolgeva il suo lavoro di consegnare i giornali ora Hassan: serve un cambio di rotta perché, come ha osservato la Cgil, se questi lavoratori avessero avuto qualcosa di più della sola bicicletta, si sarebbe potuto salvare la vita. Questa morte atroce è l’ennesimo segnale della completa mancanza di sicurezza, dentro e fuori i luoghi di lavoro. La politica governativa non vuole vedere questo enorme problema, ma – al contrario - continua a gridare ad una “emergenza migrazione”, con l’obiettivo di togliere diritti. 

Come Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale di Parma, chiediamo interventi immediati e concreti da parte delle istituzioni locali e nazionali per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure. Invitiamo tutti – istituzioni, imprese e cittadini – a unirsi a questa lotta per il rispetto dei diritti umani e per la dignità di ogni lavoratore.

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