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Il fallimento del “progetto Albania”: un’operazione illegale e disumana già crollata al primo viaggio

Spacciato dal governo come una soluzione per la gestione dei migranti, si è rivelato un disastro: dei 16 migranti deportati ieri nel paese, quattro sono già stati rispediti in Italia

Comunicati stampa

Il cosiddetto “progetto Albania”, spacciato dal governo come una soluzione per la gestione dei migranti, si è rivelato un disastro fin dal primo giorno. Dei 16 migranti deportati ieri nel paese, quattro sono già stati rispediti in Italia: due perché minorenni, altri due per gravi problemi di salute.

Questo episodio mette a nudo, ancora una volta, l’illegalità e la disumanità di un modello che non solo viola i diritti umani, ma che si dimostra totalmente inefficace. Con il rientro di questi migranti, il governo è stato costretto a riconoscere il proprio fallimento, ammettendo implicitamente che queste politiche violano le leggi italiane e internazionali e rappresentano uno spreco vergognoso di denaro pubblico. Con il costo di un solo trasferimento in un solo giorno, si potrebbero integrare, accogliendole bene per un anno, 5 persone.

Le immagini dei migranti riportati in Italia sono un’ulteriore dimostrazione dell’arroganza di un governo che continua ad imporre politiche crudeli, calpestando i diritti fondamentali e ignorando ogni principio di umanità.

Come Ciac, non possiamo e non vogliamo restare in silenzio. Chiediamo a tutte e tutti di unirsi nella lotta contro queste misure vergognose, illegali e disumane. Mobilitiamoci insieme per fermare questo scempio e costruire una gestione migratoria che sia finalmente giusta, umana e rispettosa delle stesse leggi italiane e del bilancio pubblico.


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