Parma ha adottato un Protocollo LGBT, coinvolto anche Ciac
Cronaca
Parma ha adottato un Protocollo LGBT
La sala Consiliare del municipio ha accolto la presentazione e l'adozione ufficiale del Protocollo Lgbt della città di Parma.
Accogliendo l'invito del aindaco Federico Pizzarotti e dell'assessora alle Pari opportunità e dritti dei cittadini Nicoletta Paci le associazioni territoriali attive su questi temi si sono unite alla presentazione e alla sottoscrizione pubblica dell'atto.
"Da tanti anni che Parma è impegnata nell'ambito dei diritti di tutti, questi temi sono oggi di attualità nel dibattito politico nazionale - commenta in una nota il sindaco Pizzarotti -. Con questo protocollo vogliamo essere un esempio, dare una direzione nell'ottica della collaborazione a livello territoriale. Portare avanti un lavoro d'insieme è una strada che consentirà di permeare la nostra società di sensibilizzazione e di inclusione".
"Uno strumento concreto, ma anche molto ambizioso, che vuole spostare il giudizio sociale sul rispetto delle regole di convivenza, e, allo stesso tempo rendere chiaro come, nel nostro vivere, non si possano toccare la sfera individuale e la possibilità di autodeterminarsi", aggiuge il presidente del Consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni.
All'iniziativa erano presenti autorità civili e militari: rappresentanti di Prefettura e Questura, il Comandante provinciale dei carabinieri Pasqualino Toscani, Gianluca De Benedictis Comando Provinciale Guardia di Finanza: Col.T ST Gianluca De Benedictis il Pro Rettore Paolo Martelli, Paola Bondrandi della Direzione dell'Azienda Ospedaliera, Claudia Rabajotti dell'Ordine dei Medici di Parma, Anahi Alzapiedi dell'Azienda Ausl, Svetlana Erokhina Associazione Interculturale LGBT, Mario Miano di UIL, Lisa Gattini Segretaria Generale CGIL Parma, Angela Calò della CISL, Maria Rosaria Nicoletti dell'Ordine degli Avvocati di Parma, Contini Corrado e Munarini Michela Teresa per Associazioni LGBT: Gruppo Davide Parma, Simona Scalzo dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Il Protocollo d’intesa è uno strumento che viene attuato per la definizione di azioni, strategie d’intervento e di contrasto alle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Il protocollo è il risultato di un lavoro congiunto, voluto e promosso dal Comune di Parma, in stretta sinergia con enti, istituzioni e associazio?ni del territorio. Il Comune di Parma ha invitato le Istituzioni, gli Enti, le organizzazioni sindacali, le associazioni rappresentanti la società civile, a un confronto sul tema della prevenzione e del contrasto all’omotransnegatività.
In particolare il protocollo è stato sottoscritto dalla Prefettura di Parma, dal Comune di Parma, dalla Provincia di Parma, dalle Forze dell’Ordine e, in particolare, da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dall’Università di Parma, dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza, dall’Ordine degli Avvocati di Parma, dalle Organizzazioni Sindacali e, in particolare CGIL, CISL e UIL, dalle Associazioni di Parma, Ottavo Colore, Tuttimondi, CIAC Onlus, Centro interculturale di Parma e provincia, UAAR Parma, Gruppo Davide.
Gli obiettivi del Protocollo sono: consolidare un lavoro di rete attraverso la condivisione di azioni specifiche; favorire azioni integrate fra i differenti soggetti presenti al tavolo; promuovere attività di formazione nei diversi servizi e realtà coinvolti; promuovere iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza
L’iniziativa pone le sue basi su due leggi regionali: la n.15 del 1 agosto 2019 Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere con cui la Regione Emilia-Romagna promuove e realizza politiche, programmi e azioni finalizzate a tutelare ogni persona nella propria libertà di espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, nonché a prevenire e superare le situazioni di discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica; la n. 6 del 27 giugno 2014 Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere con cui la Regione Emilia-Romagna promuove le pari opportunità in tutti i campi della vita della comunità locale.
"Questo documento è l'esito di un lavoro di rete, di collaborazioni che rappresentano molte anime e molte identità. Strutturarlo attraverso un percorso di partecipazione ne ha allungato un po' i tempi di stesura, ma era una genesi necessaria affinchè diventasse uno strumento efficace e rappresentativo. La sua firma arriva, comunque, in un momento in cui ancora le sorti del Ddl Zan sono in discussione e pertanto speriamo possa diventare un messaggio che amplifichi le necessarie evoluzioni delle città e dei modi di pensare, che ponga la dignità e il rispetto di tutti al centro delle azioni di istituzioni e comunità" ha sintetizzato l'assessora Nicoletta Paci.