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Per il diritto all’abitare

Ventidue associazioni lanciano un appello a tutta la cittadinanza, per chi non ha casa perché si trovi una soluzione e non lasciare che le persone dormano all’addiaccio.

Appello al Signor Prefetto di Parma, ai Sigg. Sindaci, ai Cittadini, alle Associazioni dei proprietari, agli Enti, alle Istituzioni di Parma e del Parmense

Siamo le associazioni che sabato 11 gennaio a Parma, in piazza Garibaldi, hanno dato vita al presidio per ricordare e rendere omaggio a Miloud Mouloud, morto di freddo a Parma mentre dormiva all’aperto. Altre associazioni si sono qui aggiunte e vanno aggiungendosi.

Anche con questa lettera vogliamo segnalare che il numero di persone senza alcuna sistemazione alloggiativa dignitosa e sicura e alcun riscaldamento – cosa non secondaria viste le temperature di questi giorni – sta aumentando di giorno in giorno. Sono tanti. Le ragioni sono diverse, così come i profili delle persone che si trovano a subire questa grave violazione del diritto fondamentale alla casa: c’è chi è italiano e chi immigrato, chi viene da lunghe esperienze di grave marginalità e chi si trova per la prima volta a vivere in questa condizione, chi ha problematiche anche gravi di salute (pregresse o causate proprio dalla vita di strada), chi ha un permesso di soggiorno solido e solo qualcuno che è irregolare, c’è persino chi ha un lavoro e un reddito ma non riesce a trovare nessuno che gli affitti almeno una stanza e trovare un appartamento in affitto è impossibile: dorme all’aperto e da qui si reca al lavoro. Senza una casa si perde anche il lavoro. Il venir meno della casa è l’avvio del degrado.

Oltre coloro che dormono all’addiaccio dobbiamo considerare le tantissime persone che vivono in situazioni abitative estremamente precarie: ospitati da amici e/o connazionali in appartamenti sovraffollati, a volte a titolo gratuito, a volte dovendo corrispondere cifre anche molto elevate pur di non finire all’addiaccio; altri che non riescono ad avere un regolare contratto di affitto perché il proprietario preferisce percepire soldi in nero e non tassati, senza considerare non solo la violazione della legge ma anche le gravi ripercussioni che questo ha sull’ottenimento o il mantenimento dei documenti. Consideriamo anche ciò che è a tutti noto: il mercato non offre più appartamenti in affitto.

Dobbiamo ragionare in termini di umanità, di rispetto dei diritti fondamentali delle persone e anche di progressiva riduzione di discriminazioni e diseguaglianze. Questo ci richiede la legge. E se più eguali saremo anche più sicuri.

Abbiamo a riferimento un quadro giuridico preciso: la Dichiarazione universale dei diritti umani, 25, comma 1, “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, (..)”; il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (Irescr), sottoscritto e ratificato dall’Italia, che pone obblighi al Governo italiano e al Parlamento. In particolare citiamo Irescr all’articolo 11: lo Stato italiano si è impegnato ad assicurare abitazioni adeguate a tutti coloro che sono presenti sul territorio. Impegno in troppi casi evidentemente disatteso. Perciò riteniamo pertinente rivolgerci al Signor Prefetto, anche in considerazione dei suoi poteri in caso di emergenza abitativa, quale certamente è la situazione sopra rappresentata.

Allo stesso tempo solo nel comune di Parma si conta un numero enorme di alloggi tenuti vuoti – addirittura di 16000 unità, secondo una stima autorevole – quando potrebbero essere utilizzati. Numeri altissimi si riscontrano anche in provincia (pur escludendo dal conteggio le seconde abitazioni).

Estendiamo l’appello anche ai Sigg. Sindaci e alle Associazioni di proprietari di alloggi.

Chiediamo anche ai privati, alle famiglie, agli enti religiosi e laici di mettere a disposizione posti letto e soluzioni abitative.

L’indisponibilità di appartamenti, persino di posti a pagamento in appartamento, e il lasciare che persone dormano all’addiaccio non è civiltà, è barbarie.

Le Associazioni:

Casa della pace
Ciac
Rete diritti in casa
Parma per gli altri
Associazione Al-Amal Aps
Mani
Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Donne in nero
Libera
Associazione Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli
Potere al popolo
Centro interculturale di Parma e Provincia
Tuttimondi
Coordinamento Pace e Solidarietà
Arte Migrante Parma
ASD La Paz Antirazzista
Azione Cattolica
Rete Kurdistan
Parma città pubblica
Gruppo Mission
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Parma
Casa delle donne

 

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