Logo CIAC Impresa sociale ETS
News(current) Partecipa SOSTIENICI

Rapporto Migrantes 2025: speranze recluse per i richiedenti

Il report “Il diritto d’Asilo 2025” della Fondazione Migrantes, mostra un quadro preoccupante, a livello italiano e globale

Mentre i sistemi di protezione sembrano arretrare, tra esternalizzazioni, reclusione e rimozione della responsabilità politica, sono rimasti pochi i soggetti che cercano di difendere il diritto all’asilo. Ciò che emerge dal Report “Il diritto d’Asilo 2025” della Fondazione Migrantes, mostra un quadro preoccupante, a livello italiano e globale, in merito alla gestione degli spostamenti di popolazioni.

Chiara Marchetti - Responsabile dell'area Progettazione, ricerca e comunicazione di CIAC e co-curatrice del Report - sottolinea la preoccupazione per il Patto europeo su migrazione e asilo, che entrerà in vigore a giugno 2026, in cui viene accentuata la logica del contenimento attraverso procedure accelerate, esternalizzazione dei controlli e un’applicazione estesa del concetto di “Paese terzo sicuro”. “Per ricollegare al centro il diritto d’asilo come diritto soggettivo di ogni persona - sottolinea Marchetti - bisogna ripartire dai principi fondamentali della tutela e della convenzione di Ginevra, che ricorda che ciascun essere umano deve avere diritto di chiedere e ottenere protezione in un paese sicuro. Diritto che verrà messo ulteriormente sotto attacco dal nuovo Patto europeo che non procederà più a una valutazione individuale dei singoli richiedenti asilo".

Nel report 2025 è presente anche un approfondimento del direttore di Ciac Michele Rossi in cui emerge con forza la presenza in Italia di una vera e propria “infrastruttura dell’esclusione”, in cui i richiedenti asilo si trovano al centro di una complessa trama di diverse forme di marginalizzazione. Dall’abbandono istituzionale, agli innumerevoli spazi di disumanizzazione (come le “file della vergogna” in Questura o le segregazioni nei CPR), fino alla violenza istituzionale e sistematica, i migranti apprendono fin dal loro arrivo che non sono graditi sul suolo italiano. “Se leggiamo tutti questi esempi all’interno di una stessa matrice ci accorgiamo che il richiedente asilo, anche quando accolto, vive multiple forme di esclusione e di abbandono - spiega Marchetti  - per cui solo dopo una, possiamo dire, spietata selezione naturale riesce a raggiungere un’integrazione non solo socio-economica, ma anche di reale partecipazione alla vita sociale e politica del Paese”.

Stando a quanto emerge dal rapporto la situazione globale non restituisce un'immagine più rassicurante rispetto alla deriva securitaria europea in materia. Secondo l’American Immigration Council siamo di fronte alla “fine del sistema d’asilo”, a seguito degli almeno 12 ordini esecutivi emanati dall’amministrazione Trump che hanno generato paura, persecuzione e sfiducia nei rifugiati presenti negli USA. "Non si tratta solo di una questione sociale - conclude Marchetti - poiché il riconoscimento dell’umanità di chi fugge rimane il fondamento irrinunciabile di ogni democrazia, e sottostimare questo aspetto vuol dire chiudere gli occhi dinanzi ad un termometro della qualità della democrazia Occidentale che sta salendo vertiginosamente".

 

Iscriviti alla nostra NEWSLETTER

Rimani aggiornato sulle nostre attività, per sostenerci e diffonderle

Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito o gli strumenti di terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
Ulteriori informazioni
design komunica.it | cms korallo.it