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Un'operatrice di Ciac racconta i centri in Albania

"La Meloni aveva già annunciato l'apertura per il primo di agosto ma mentre eravamo lì si parlava del primo ottobre"

approfondimenti

Avrebbero dovuto essere operativi il primo agosto ma per ora di migranti in arrivo nei due centri organizzati dall'Italia in terra albanese non vi è traccia e non vi è ancora una data certa su quando potranno effettivamente partire.
Per capire come è la situazione, nelle settimane scorse, Micaela Olivieri, operatrice legale di Ciac e membra di Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) si è recata in Albania insieme ad un gruppo di studentesse e studenti della scuola di Alta formazione per operatori legali, per vedere con i suoi occhi le condizioni.

Ecco alcune sue considerazioni rispetto a quanto ha visto, mentre più sotto potete leggere e scaricare la relazione Asgi fatta al termine del viaggio.

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Il centro più grosso,quello di Shenjin è pronto,ma era già costruito, è stato solo sistemato. Che poi è quello che ha presentato la Meloni il 5 giugno ( quando siamo arrivate insieme a Tirana ). Shenjin dovrebbe arrivare a contenere fino a 880 persone, è in un porto vicino ad una zona turistica. 
Mentre i centri di Gjader che sono letteralmente in mezzo al nulla, non erano pronti, solo dei container ammassati. Quelli di Gjader saranno due centri separati, uno per coloro che faranno la procedura asilo ( che rigorosamente durerà 28 GG) e  l'altro sarà un centro per il rimpatrio. Si parla di numeri molto inferiori rispetto a Shenjin.
La Meloni aveva già annunciato l'apertura per il primo di agosto ma mentre eravamo lì si parlava del primo ottobre. 
Non si sa ancora come avverrà la 'selezione' dei richiedenti che andranno in Albania  e non si sa  come verranno trasportati( nave, aereo). 
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Tra profili di illegittimità, di irragionevolezza, e ritardi sui lavori, in molti si interrogano sull’effettiva attuazione del Protocollo Italia-Albania firmato a novembre scorso. . Eppure, nonostante i diversi tentativi di opposizione da entrambe le sponde del Mediterraneo, gli apparati statali stanno preparando il terreno. Dopo l’apertura del bando per la gestione dei centri, anche il Tribunale di Roma sta predisponendo l’organico per gestire i procedimenti in arrivo da Tirana e la Polizia penitenziaria ha già avviato le procedure per l’invio di contingenti in Albania, per il primo la partenza è prevista per il 31 luglio.

Il sopralluogo giuridico dei partecipanti alla Scuola di Alta Formazione per operatori di ASGI e Spazi Circolari è stato svolto in Albania a giugno 2024 con la finalità di dare testimonianza ed essere osservatori attivi dell’implementazione del Protocollo per il rafforzamento della collaborazione tra i due paesi in materia migratoria.

Visitando i centri di Shengjin e Gjader ed intervistando diversi interlocutori, da istituzioni, ad attivisti ed associazioni della società civile, si può confermare lo stato di avanzamento dei cantieri e anche le preoccupazioni sui profili di illegittimità di una detenzione generalizzata delle persone in movimento sul territorio albanese. L’attività è stata svolta per poter dare una previsione di quello che accadrà, delle possibili difficoltà che potranno incontrare le persone migranti e le modalità di esecuzione del Patto.

SCARICA LA RELAZIONE ASGI

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