CommemorAction - Giornata mondiale di lotta contro il regime di morte alle frontiere
- appuntamenti pubblici
CommemorAction - Giornata mondiale di lotta contro il regime di morte alle frontiere
Testimonianze, riflessioni e racconti sulle vittime delle frontiere. Questo è il contenuto dell’incontro che si terrà mercoledì 6 febbraio alle ore 12 presso ArtLab di Borgo Tanzi e successivamente alle 18.30 presso ESTER'S Corner di via Imbriani 42/A a Parma. organizzato da Ciac con la Clinica sociologico-giuridica "discriminazioni e diritti" dell’Università di Parma in conllaborazione con CSV Emilia, Migrantour Parma, Arte Migrante, ArtLab, nell’ambito del Progetto PRIN “MOBS”. L’appuntamento si inserisce nel quadro internazionale delle CommemorAction, mobilitazioni che dal 2014 ricordano le vittime delle politiche migratorie e sostengono le rivendicazioni delle loro famiglie.
Il programma prevede l'intervento introduttivo del ricercatore Jacopo Anderlini dell'Università di Parma, seguito da rappresentanti della Rete CommemorAction. Di particolare rilevanza sarà il collegamento in diretta dalla Mauritania con la Prof.ssa Vincenza Pellegrino (Università di Parma), il Prof. Luca Queirolo Palmas (Università di Genova) e con attivisti locali, terra di transito e partenza dove molte persone perdono la vita nel deserto a causa di politiche di gestione dei confini restrittive e violente.
Le loro voci porteranno testimonianza diretta delle conseguenze letali del regime delle frontiere. L'evento includerà anche testimonianze di persone che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze delle politiche migratorie.
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Il 6 febbraio 2024, una grande mobilitazione transnazionale ha segnato i 10 anni di Commémor-Action. Il 6 febbraio 2025, desideriamo amplificare ulteriormente questa mobilitazione a sostegno delle famiglie delle persone decedute o scomparse durante la migrazione.
Il 6 febbraio 2014, più di 200 persone, partite dalle coste marocchine, hanno tentato di raggiungere a nuoto la spiaggia del Tarajal, nell'enclave coloniale spagnola di Ceuta. Per impedire loro di arrivare in "terra spagnola", la Guardia Civil ha utilizzato equipaggiamento antisommossa, mentre i militari marocchini presenti hanno lasciato che le persone annegassero davanti a loro. Quindici corpi sono stati ritrovati dal lato spagnolo, decine di altri sono scomparsi, i sopravvissuti sono stati respinti, alcuni sono morti dal lato marocchino.
Da più di trent'anni, la violenza diretta o indiretta del regime delle frontiere continua a produrre morte e sparizioni lungo le rotte migratorie. I naufragi si susseguono, con la mancata assistenza e talvolta la responsabilità attiva delle guardie costiere e di Frontex. Il numero di persone che scompaiono senza lasciare tracce, in mare o nel deserto, continua ad aumentare. E le attività di ricerca e identificazione dei corpi da parte delle autorità sono troppo spesso sbrigative e non coinvolgono le famiglie colpite da questi lutti.
Da più di trent'anni, le famiglie e i parenti, le associazioni e tutti coloro che lottano per un eguale diritto alla mobilità per tutte le persone, non hanno mai smesso di reclamare verità e giustizia per queste vittime, di sottolineare le responsabilità delle politiche migratorie razziste, di lavorare per provare queste responsabilità e per sostenere le famiglie e i parenti nel loro doloroso percorso di ricerca degli scomparsi e di identificazione delle vittime.
A partire dal 2024, la rete Commémor-Action si è dotata di un sito per raccogliere le mobilitazioni che hanno luogo il 6 febbraio di ogni anno e per mettere in evidenza la dimensione collettiva, coordinata e comune di queste mobilitazioni. Una presenza diffusa che testimonia un impegno costante delle associazioni, dei collettivi e soprattutto delle famiglie in cerca di verità e giustizia.
Chiediamo a tutte le organizzazioni sociali e politiche, laiche e religiose, ai gruppi e collettivi delle famiglie delle vittime delle necro-politiche migratorie, ai cittadini e alle cittadine di tutti i paesi del mondo di organizzare azioni di protesta e sensibilizzazione il 6 febbraio 2025.
Vi invitiamo a utilizzare il logo qui sopra, così come i vostri loghi, come modo per rendere visibile il legame tra tutte le diverse iniziative. Vi invitiamo a trasmetterci le informazioni relative alle vostre iniziative (se possibile prima del 6 febbraio) per permetterci di dare visibilità alla mobilitazione collettiva attraverso il sito CommemorAction.
Per aderire all'appello, potete scrivere a: globalcommemoraction@gmail.com
Gruppo Facebook : https://www.facebook.com/groups/330380128977418/
Pagina Facebook : https://www.facebook.com/profile.php?id=100076223537693
Pagina delle CommémorActions passate : https://missingattheborders.org/news
Migrare per vivere, non per morire! Sono persone, non numeri!
Libertà di movimento per tutte e tutti!
CHI SIAMO?
Siamo genitori, amici e amiche di persone decedute, disperse e/o vittime di sparizioni forzate lungo le frontiere terrestri o marittime, in Europa, in Africa, in America.
Siamo persone che sono sopravvissute al tentativo di attraversare le frontiere alla ricerca di un futuro migliore.
Siamo cittadini e cittadine solidali che aiutano i migranti durante il loro viaggio fornendo assistenza medica, cibo, vestiti e sostegno quando si trovano in situazioni pericolose affinché il loro viaggio abbia un esito positivo.
Siamo attivisti che hanno raccolto le voci di questi migranti prima della loro scomparsa, che si sforzano di identificare i corpi anonimi nelle zone di frontiera e che danno loro una sepoltura dignitosa.
Siamo una grande famiglia che non ha né frontiere né nazionalità, una grande famiglia che lotta contro i regimi di morte imposti da tutte le frontiere del mondo e che si batte per affermare il diritto di migrare, la libertà di circolazione e la giustizia globale per tutti e tutte.
COSA SONO LE COMMÉMORACTIONS?
Dal massacro di Tarajal, le CommémorActions mirano a rilanciare le rivendicazioni, a lottare contro la giustizia negata, a rendere omaggio a tutte le vittime di un regime delle frontiere pericoloso e immorale, per ricordare il loro nome, al di là delle cifre disumanizzanti e largamente al di sotto della realtà, senza dimenticare le numerose persone che scompaiono anche nell'anonimato.
Le CommémorActions sono azioni che commemorano le persone migranti decedute, scomparse o vittime di sparizione forzata durante il loro viaggio attraverso le frontiere del mondo.
Il processo è nato dalla collaborazione tra gli amici e le famiglie delle persone scomparse, in particolare nel Mediterraneo, e gli attivisti che raccolgono le loro testimonianze e fanno eco alle loro rivendicazioni. Questa collaborazione si è consolidata e rafforzata attorno alla creazione del sito Missing at the Borders (https://missingattheborders.org), nato per dare voce alle famiglie dei migranti e un'occasione per far sentire la loro storia.
Le CommémorActions sono al tempo stesso commemorazioni e proteste che mirano a costruire collettivamente forme di sostegno alle famiglie nelle loro rivendicazioni per avere verità e giustizia riguardo alla sorte dei loro cari.
Il processo della CommémorAction consiste in due eventi:
le COMMÉMORACTIONS DECENTRALIZZATE et le GRANDI COMMÉMORACTIONS
Abbiamo scelto la data del 6 febbraio, giorno del massacro del Tarajal, come data simbolica per organizzare ogni anno delle CommémorActions decentralizzate in tutti i paesi del mondo per unificare tutte le lotte che molte organizzazioni conducono ogni giorno per denunciare la violenza mortale dei regimi frontalieri del mondo e per esigere verità, giustizia e riparazione per le vittime della migrazione e le loro famiglie.
Nel febbraio 2020, famiglie e militanti si sono riuniti a Oujda, in Marocco, per organizzare la prima Grande CommémorAction e il 6 settembre 2022 a Zarzis, in Tunisia, per la seconda, al fine di continuare il processo di costruzione della rete internazionale dei parenti dei migranti deceduti, scomparsi e vittime di sparizioni forzate e per continuare la lotta per il diritto alla libertà di circolazione per tutti e tutte. Le Grandi CommémorActions hanno luogo ogni due anni il 6 settembre, giorno in cui si ricorda il naufragio del 2012 avvenuto a pochi chilometri da Lampedusa nel quale più di 50 persone sono scomparse.