Balcani e Mediterraneo: dove fallisce l’umanità
Cronaca
Balcani e Mediterraneo: dove fallisce l’umanità – Domenico Gallo
«Le immagini che giungono dalla Bosnia sono drammatiche: migliaia di persone abbandonate tra i boschi e sotto la neve per l’incapacità dell’intera Unione Europea di affrontare e governare i flussi migratori. […] I racconti delle violenze subite dai migranti che hanno tentato di varcare il confine con la Croazia sono agghiaccianti: le persone vengono picchiate e poi private dei pochi effetti personali, spesso anche delle scarpe e abbandonati in mezzo ai boschi con temperature sotto lo zero. […] Tutto questo ad opera di forze di polizia europee in un vergognoso scaricabarile sulla pelle di esseri umani disperati a cui dovremmo garantire invece accoglienza e protezione. […] Un perverso “gioco” di polizie in cui da Trieste i migranti che riescono ad arrivare vengono consegnati alla polizia Slovena, poi a quella Croata ed infine respinti in Bosnia, abbandonati in tendopoli fatiscenti tra le montagne e sotto la neve. Sono in prevalenza ragazzi Afghani, Siriani, Iracheni. […] Abbiamo il dovere morale prima ancora che legale di accogliere queste persone, di far valere le leggi che noi stessi abbiamo scritto nelle nostre costituzioni per proteggere chi fugge da guerra, persecuzioni e trattamenti inumani. Lo abbiamo adesso! Per questo chiediamo che i Governi europei coinvolti nelle pratiche di respingimento illegali sul confine orientale interrompano immediatamente ogni attività di questo tipo applicando la legislazione europea ed internazionale in materia di diritto d’asilo e tutela dei diritti umani. Chiediamo alla Commissione ed al Consiglio Europeo che sia istituita una missione umanitaria europea con il coinvolgimento dell’UNHCR sul confine orientale per soccorrere le migliaia di persone rimaste intrappolate nella neve che rischiano di morire. Chiediamo infine che sia predisposto un piano straordinario per l’accoglienza che preveda una distribuzione tra tutti i paesi membri delle persone che arrivano in Europa».
Così si esprime un drammatico appello lanciato dall’europarlamentare Pietro Bartolo, dall’on. Erasmo Palazzotto, dal sen. Gregorio De Falco e da altri politici dotati di cuore e di cervello. Un appello rimasto inascoltato dalle cancellerie degli Stati interessati e dagli organi dell’Unione. È assurdo che l’Alto rappresentante della politica estera Josep Borrell abbia fatto la voce grossa con la Bosnia Erzegovina per non aver garantito una adeguata sistemazione dei profughi, osservando che l’UE ha messo a disposizione della Bosnia 3,5 milioni di euro per l’allestimento di un centro di accoglienza. Secondo Borrell la responsabilità per questa catastrofe umanitaria è della Bosnia, che non costruisce i campi di concentramento per il popolo dei migranti, non degli Stati membri che hanno sbarrato il confine orientale e hanno ricacciato indietro i profughi, in aperta violazione del diritto d’asilo e del divieto di respingimento, proclamato dagli articoli 18 e 19 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
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