Cercavano di raggiungere la Francia, undici migranti travolti da un treno, due morti
Camminavano, come tanti, seguendo i binari con un unico obiettivo: lasciare l'Italia e raggiungere la Francia.
Cronaca
Camminavano, come tanti, seguendo i binari con un unico obiettivo: lasciare l'Italia e raggiungere la Francia. Il loro sogno è stato interrotto poco prima del confine, quando un treno alle loro spalle li ha colti di sorpresa travolgendoli e interrompendo tragicamente il cammino della speranza, dopo chissà quante peripezie per arrivare sino a qui.
L'ennesima tragedia dell'immigrazione è accaduta nella tarda serata di ieri sulla linea ferroviaria del ponente ligure, circa 400 metri prima della stazione di Quiliano-Vado. Erano da poco passate le 23.20, quando il treno regionale veloce 3042, appena partito da Savona e diretto ad Albenga ha urtato un gruppo di giovani immigrati di etnia curda, 11 in tutto, età media 18-20 anni: due di loro sono morti, mentre altri due hanno riportato ferite lievi e sono stati accompagnati all'ospedale San Paolo di Savona per essere medicati e successivamente dimessi.
Secondo le prime informazioni raccolte, il macchinista - che ha poi dato l'allarme - si sarebbe accorto troppo tardi della loro presenza sia per il buio che per la normale velocità sostenuta ( la prima fermata era a Spotorno-Noli). Sul posto, il 118 ha inviato diverse ambulanze e automedica da Savona, Albissola e Spotorno, la Polfer (polizia ferroviaria) con l'ausilio delle pattuglie della Volante e i vigili del fuoco per i rilievi di rito, il sindaco quilianese Nicola Isetta e la vicesindaco Nadia Ottonello, volontari della locale protezione civile e il pm di turno. Dopo la rimozione delle salme il convoglio è ripartito con due ore di ritardo anche se i passeggeri erano stati fatti preventivamente scendere e trasbordati a mezzo pullman alle rispettive destinazioni.
I nove ragazzi sono stati portati in questura per l'identificazione e le formalità del caso e dunque trattenuti, in attesa di trovare un mediatore culturale che funga da interprete e riesca a farsi dire la loro storia, da dove arrivavano e perché si trovassero lì: non parlano alcuna lingua straniera oltre alla loro ed erano comprensibilmente agitati per l'accaduto. Tra le ipotesi formulate, che siano arrivati nel savonese a bordo di qualche autoarticolato o via mare nascosti in una motonave, per arrivare al confine di Ventimiglia e passare in Francia. Capita purtroppo spesso che migranti appena arrivati e privi delle conoscenze del territorio si incamminino lungo i binari o in autostrada, con la convinzione di trovarsi a poca distanza dalla frontiera.
L'ennesima tragedia dell'immigrazione è accaduta nella tarda serata di ieri sulla linea ferroviaria del ponente ligure, circa 400 metri prima della stazione di Quiliano-Vado. Erano da poco passate le 23.20, quando il treno regionale veloce 3042, appena partito da Savona e diretto ad Albenga ha urtato un gruppo di giovani immigrati di etnia curda, 11 in tutto, età media 18-20 anni: due di loro sono morti, mentre altri due hanno riportato ferite lievi e sono stati accompagnati all'ospedale San Paolo di Savona per essere medicati e successivamente dimessi.
Secondo le prime informazioni raccolte, il macchinista - che ha poi dato l'allarme - si sarebbe accorto troppo tardi della loro presenza sia per il buio che per la normale velocità sostenuta ( la prima fermata era a Spotorno-Noli). Sul posto, il 118 ha inviato diverse ambulanze e automedica da Savona, Albissola e Spotorno, la Polfer (polizia ferroviaria) con l'ausilio delle pattuglie della Volante e i vigili del fuoco per i rilievi di rito, il sindaco quilianese Nicola Isetta e la vicesindaco Nadia Ottonello, volontari della locale protezione civile e il pm di turno. Dopo la rimozione delle salme il convoglio è ripartito con due ore di ritardo anche se i passeggeri erano stati fatti preventivamente scendere e trasbordati a mezzo pullman alle rispettive destinazioni.
I nove ragazzi sono stati portati in questura per l'identificazione e le formalità del caso e dunque trattenuti, in attesa di trovare un mediatore culturale che funga da interprete e riesca a farsi dire la loro storia, da dove arrivavano e perché si trovassero lì: non parlano alcuna lingua straniera oltre alla loro ed erano comprensibilmente agitati per l'accaduto. Tra le ipotesi formulate, che siano arrivati nel savonese a bordo di qualche autoarticolato o via mare nascosti in una motonave, per arrivare al confine di Ventimiglia e passare in Francia. Capita purtroppo spesso che migranti appena arrivati e privi delle conoscenze del territorio si incamminino lungo i binari o in autostrada, con la convinzione di trovarsi a poca distanza dalla frontiera.
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