Migranti e aziende: Ciac costruisce ponti
iniziative

Protagoniste di questo appuntamento, uno dei tanti organizzato dall'ente di tutela parmigiano, sono state due aziende della logistica e trasporti: Lanzi e Sani. Due realtà simili ma con peculiarità diverse che hanno presentato il loro lavoro, le difficoltà nel trovare personale e quali siano i ruoli più ricercati e le loro caratteristiche. Tra i banchi, invece, una trentina di migranti molto eterogenei: uomini e donne, provenienti da paesi diversi e con esperienze molteplici. Tutti molto interessati e partecipi.

A rompere il ghiaccio il titolare della Lanzi. "Il nostro lavoro - ha spiegato il responsabile Leonardo Lanzi - è costruito come una catena, se tutto funziona correttamente riusciremo a far arrivare la merce al posto giusto e nei tempi corretti. Per farlo, però, tutti i soggetti impegnati devono essere come una squadra e devono essere in grado di lavorare insieme: serve volontà e passione". La Lanzi è una azienda che movimenta merce in particolare in Italia ma non solo. "Ci servono - ha continuato l'amministratore - tanti tipi di lavoratori diversi: da chi guida i camion a chi sta in ufficio e organizza i trasporti, ma anche persone che seguano il magazzino. Ma le competenze si possono acquisire se si ha voglia di fare".

Concetti ripetuti anche dalla rappresentante della Sani Trasporti, altra ditta della logistica integrata attiva in provincia di Parma. "Questo settore - ha spiegato Rahil Gebril - è prevalente maschile, ma anche le donne possono avere uno spazio, io ne sono la prova. Siamo un'azienda che trasporta merce in tutto il nord Italia e siamo sempre alla ricerca di persone motivate che vogliano lavorare con noi e costruirsi una professionalità. Le figure più cercate sono gli autisti, per cui serve un'apposita patente e fare un po' di esperienza, ma la prima cosa è la capacità di fare squadra e avere voglia di lavorare insieme per raggiungere un risultato comune". La parola poi è passata al titolare dell'azienda: Giampietro Sani. "Il mondo della logistica - ha detto - è molto affascinante e complesso perché sono tanti pezzi di una catena che devono funzionare tutti insieme. E questo dipende dalle capacità e dal lavoro di ogni singolo dipendente dell'azienda. Per questo ci servono persone che abbiano voglia di accettare una sfida e voglia di mettersi in gioco".


Terminata la presentazione delle aziende è stato dato spazio alle domande e ne sono arrivate tante. Come funzionano i turni? Quali son gli orari? Quale sono le persone che ricercate? Accettate uomini e donne? Cosa chiedete ai dipendenti? Ci sono gli straordinari? Tante questioni che sono state chiarite dai rappresentanti delle due aziende.
Questi incontri sono uno dei tasselli che compongono la strategia di Ciac per mettere in comunicazione due mondi che non sempre entrano in contatto: da una parte le aziende che hanno bisogno di personale e dall'altra chi quel lavoro lo sta cercando. Un percorso non facile che sta già dando i suoi frutti.


Un orto per l'integrazione: uno scambio di conoscenze e cultura
La creazione di uno spazio di tutti e per tutti: il laboratorio di orticultura portato avanti da CIAC e Nativa - Coop Sociale Cigno Verde ha come obiettivo la realizzazione di uno spazio verde condominiale che diventi il fulcro della socialità e dello scambio per i condomini e volontari. La riqualificazione come mezzo per favorire l'integrazione; mangiare insieme i frutti del proprio lavoro ha un gusto diverso!

L'accoglienza a ritmo di danza, musica, poesia: il nostro 20 giugno
Il clima di comunità era reale e tangibile, era nelle testimonianze in Piazzale Picelli, nel coro in Piazzale Inzani, nelle poesie in Chiesa dell’Annunziata, nel ballo di gruppo sul Ponte di Mezzo, nella musica in Piazza Garibaldi e nello spettacolo teatrale e artistico in Piazza della Pace. Era, in realtà, un po’ in tutti noi.