Il decreto Cutro colpisce i diritti dei richiedenti asilo
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Il “decreto Cutro”, varato di recente dal governo, limita fortemente la protezione speciale, con l’effetto di ledere i diritti dei richiedenti asilo e il rischio di un aumento dei migranti irregolari sul territorio.
Nell’ultimo mese si è parlato molto dellatragediaavvenuta a pochi metri della spiaggia diCutro(Crotone), dove il 26 febbraio oltre cento migranti hanno perso la vita in un naufragio causato dal collasso dell’imbarcazione, proveniente dalla Turchia, che li trasportava. La risposta del governo è stata quella di introdurre, pochi giorni dopo, undecreto che pone ulteriori ostacoli nel percorso dei richiedenti asilo.
Ildecreto 20/2023(detto anche “decreto Cutro”), ancoranon convertito in legge, si occupa di “disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione illegale”. Tra i vari temi, si sofferma sui flussi di lavoratori stranieri, sul rinnovo dei permessi di soggiorno e sul potenziamento della rete di centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Uno dei cambiamenti più importanti e di maggiore impatto riguarda laprotezione speciale. Ovvero una delle modalità attualmente esistenti per garantire l’asilo alle persone straniere presenti sul territorio italiano.Tale forma di protezione non viene eliminata, ma fortemente limitata, annullando di fatto le recenti riforme che l’avevano potenziata.
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