Naufragio in Grecia, Ciac: "Subito accessi legali e missioni di soccorso"
Comunicati stampa
“Altri seicento morti nel Mediterraneo: un’ennesima strage che si doveva evitare e che, esattamente come poche settimane fa a Steccato di Cutro, evidenzia innegabili dirette responsabilità da parte di governi e Frontex nel mancato intervento e nel mancato soccorso. Centinaia di vittime che si aggiungono alle tante dovute alle scelte politiche”. Ciac (Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale) interviene sull’ultimo naufragio avvenuto di fronte alle coste greche. “Chi è al governo continua a non voler affrontare la questione, si pensa solamente alla propaganda politica mentre le persone continuano a perdere la vita”.
L’ente di tutela parmigiano chiede, ancora una volta, di fermare questa strage infinita. “Chiediamo con forza che l’Europa e l’Italia mettano immediatamente in piedi un sistema di ricerca e soccorso adeguato a salvare le persone e che vengano creati immediatamente dei canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa”. Il pensiero va a quanto accaduto solo poche settimane fa a Cutro e alle tante stragi che rimangono sconosciute. “Queste morti – spiegano da Ciac - si aggiungono alle 1.166 persone che hanno già perso la vita in mare dall’inizio di quest’anno, rendendo il Mar Mediterraneo la frontiera più letale al mondo. Il falso dolore espresso da tutti leader europei è la dimostrazione dell’ipocrisia delle attuali politiche migratorie europee e italiane votate solo a bloccare e respingere, arrivando a collaborare con stati canaglia per esternalizzare il controllo delle migrazioni”.
L’associazione parmigiana, che da anni lavora al fianco dei cittadini migranti, chiede una attivazione immediata. “Se continueremo a chiudere gli occhi davanti a quanto accade nel nostro mare le morti non potranno che aumentare. Le soluzioni ci sono, manca la volontà di salvare la vita di migliaia di persone”.

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