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"Quel vento dura più di quei 24 km" - Il nostro racconto della Marcia Perugia Assisi

Pubblichiamo due racconti della Marcia che si è tenuta il 10 ottobre - di Valentina Savazzi e Ilaria Capuzzimati

TANTI COLORI, TANTI VOLTI IN MARCIA PER LA PACE
di Valentina Savazzi

Marciatori per le terre umbre in uno dei giorni più belli dell’anno: il 10 ottobre, la giornata in cui in Italia da 60 anni si organizza la marcia della pace Perugia-Assisi. Eravamo in tanti, troppi per contarci ma forse ancora pochi per trasmettere davvero al mondo, ancora una volta, che c’è bisogno di tolleranza, solidarietà, fratellanza e umanità. 
Tanti colori, tantissimi volti, età differenti, occhi assonnati ma colmi di entusiasmo e orgoglio per essere lì, tutti insieme, ad attendere il momento della partenza, dai Giardini del Frontone del capoluogo umbro, così come fu scelto da Aldo Capitini. 
Associazioni di stampo culturale e religioso differenti, scuole, enti locali e molte altre realtà con obiettivi così diversi ma accomunati dallo spirito della non-violenza, hanno riempito le strade con le loro voci, cartelloni, bandiere, gonfaloni, musiche e parole. Marciare insieme, a fianco di sconosciuti, ma in fondo un po’ fratelli, ci ha trasmesso un senso di comune appartenenza, ha attenuato le fatiche del cammino e ci ha resi complici nel raggiungimento della meta. 
Nei miei ricordi di questa giornata porterò soprattutto due immagini: i vividi colori della bandiera della Pace sul marmo policromo della Piazza di San Francesco e la lunga catena umana formata da noi marciatori in cammino.

IL DIARIO DELLA MARCIA
di Ilaria Capuzzimati

Parma 10 ottobre 2021 -
ore 3.30
Ci siamo incontrati sotto la bandiera della pace che si affaccia dalla finestra di un luogo dove pace e accoglienza coabitano, è così che dovrebbe essere, e la Casa della Pace e Wonderful World ce lo raccontano.
In pochi minuti a quella bandiera se ne sono aggiunte molte altre, una ad una caricate sul pullman diretto a Perugia.
Su quelle bandiere, accanto ai colori della pace, si leggeva nitidamente "Curiamo la vita disarmando il mondo" come un grido di pace rivolto al mondo e che dal mondo giungeva; dalla Somalia, dal Mali, dal Kurdistan, dall'Afghanistan, da dove, noi 34, volevamo farlo arrivare e sentire. 
34 persone direzione marcia della pace, un cammino che di per sé è fatto di unione e quella "comunanza" se sei in gruppo la senti ancor di più. Per alcuni di noi, me compresa, è stata la prima marcia, mentre altri su quei passi ci sono stati tante volte e per tante cause. Sulle sedute del pullman c'era un mix di consapevolezza, dedizione, brio da prima esperienza, chi la guerra l'ha vista in casa, chi no e chi (e tutti) pur non avendo avuto la guerra come vicina di casa non si voltano dall'altra parte. 
"Siete (siamo) lo stesso coinvolti".

Perugia - ore 8.30
La sveglia dell'arrivo aveva già il suono di canti di pace e passi decisi. 
A 68 braccia abbiamo srotolato 25 metri di striscione fatto dei fili cuciti intorno a tante bandiere. 
Sul ciglio della strada, ben visibile, uno striscione "la solidarietà non è un reato", è scegliere di non essere indifferenti davanti a quel che si vuole rendere invisibile, ed è molto altro. 

In cammino ore 9.00 ore 15.30 
Uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi... Fino a perdere il conto e perdendo il conto dei volti incontrati tra un "da dove venite?" (perché il motivo dell'essere lì non esigeva spiegazioni), una canzone cantata tutti insieme in perfetta sintonia che il contesto garantiva e una rapida pausa di gruppo per i piedi stanchi.
Sorridenti, speranzosi, pensierosi. 
Un bel ritmo che ci ha accompagnati verso la destinazione, abbiamo dato importanza al percorso ma attendevamo anche un arrivo, per poi ripartire e questo da 60 anni a questa parte e già molto prima.
L'attesa di un cambiamento urgente. 

Assisi - Ore 15.30
"Ecco Assisi" si sentiva già quasi un'ora prima abbinato a qualche racconto sulla città, per chi non c'era mai stato. Per alcuni di noi il cammino ha significato anche scoprire un pezzettino d'Italia. Da lì l'eco dei discorsi che prima, oggi e per il domani sono irrinunciabili. 
Arrivati! 24 km e come ci hanno detto "vi state facendo portare dal vento", ed era vero. Immaginate lo striscione di 25 metri ondeggiante che spinta che può dare. 
Che vento ci aspetta? Possiamo rispondere su che vento vorremmo ed insieme scegliere una direzione. 
Una saluto ai compagni di questo viaggio, anche a chi non siamo riusciti ad incrociare e di nuovo in direzione Parma.

Parma ore 23.30
Stanchi... ma c'eravamo! 
Una notte per riprendere fiato e poi ripartire perché quel vento dura più di quei 24 km

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